Effetto Shinkansen

Per uscire da una grande crisi è necessario porsi grandi obiettivi.
No, non è una qualche citazione a cui vi ho (spesso) abituati: è un pensiero personale, che mi accompagna quotidianamente nel mio percorso professionale e umano.
La conoscete la storia del “Treno proiettile” in Giappone?
Dopo aver perso la Seconda Guerra Mondiale, i giapponesi svilupparono il primo treno ad alta velocità della storia, nel bel mezzo di una delle maggiori crisi per il paese. Scommettendo coraggiosamente sulla trasformazione e lo sviluppo industriale, cercarono un nuovo paradigma in risposta al momento di profondo sconforto economico e sociale che si era creato dalle “ceneri” della guerra. Ne uscirono radicalmente cambiati, più forti e consapevoli della loro potenza e importanza nello scacchiere internazionale.
Vi racconto questa storia perché ho pensato spesso a quel treno proiettile come ad una buona metafora della vita: porsi obiettivi grandi soprattutto nei momenti più difficili è un incentivo incredibile per migliorarsi profondamente e drasticamente e fare cose impensabili. Porsi obiettivi minimi, invece, non aiuta a raggiungere nulla di nuovo. 
Così arrivo a parlarvi del caso Labrenta e di come siamo usciti dal periodo terribile della pandemia 2020: il momento forse più duro e complicato degli ultimi anni per molti, se non tutti, gli imprenditori italiani. 
Ci siamo ritrovati a veder ridotta la nostra produzione e a rischiare di perdere moltissimo, eppure, in quelle ore di ragionamenti e riunioni, siamo giunti alla conclusione che l’unico obiettivo perseguibile era la crescita. E non una crescita minima di produzione e fatturato, bensì una crescita sostanziale e granitica: il 50% in più.
Siamo andati ben oltre quella soglia. Questo è stato possibile perché ci siamo posti obiettivi importanti: nonostante l’iniziale scetticismo generale, è risultato chiarissimo che c’erano tutti i presupposti per riuscirci e tutti hanno dato un qualcosa in più per ottenere il risultato migliore. Di fatto, anche noi abbiamo creato il nostro treno proiettile. 
Puntando in alto, trovando motivazioni nei periodi bui, si possono fare grandissime cose. Chiamatelo effetto Shinkansen, chiamatelo spirito di adattamento. 
La matrice comune è sempre la stessa: credere veramente in sé e in ciò che si fa.

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