Backreshoring

C’è stato un tempo in cui le aziende italiane – spinte un po’ dal desiderio di conquista di altri mercati, da regimi fiscali meno gravosi e da una burocrazia meno ingombrante – si gettavano in delocalizzazioni massicce verso altri stati.
Una ‘fuga di cervelli’ su vasta scala, che ha portato il nostro paese a un progressivo indebolimento industriale e a un minor appeal per le produzioni nostrane. 
Questa tendenza, così in voga nei primi anni del 2000, sembra aver subito un drastico ridimensionamento, portando ad un fenomeno addirittura opposto: il backreshoring, ovvero il ritorno alla produzione in territorio nazionale.
I settori più interessati a questi trend sono il manifatturiero e l’automobilistico (soprattutto da Cina ed Est Europa) ma questa tendenza sembra manifestarsi, attraverso gradi diversi, in molte ed eterogenee realtà. 
Perché questo ritorno, in un contesto economico e in un mercato dove il costo del lavoro è indubbiamente superiore rispetto ad alcune mete anche europee, soprattutto nell’est Europa?
Prima della pandemia questo fenomeno ha coinvolto soprattutto aziende di qualità che necessitavano dell’etichetta Made in Italy. Successivamente, invece, anche altre aziende – per questioni prettamente economiche – sono rientrare in Italia. I motivi sono molteplici:
L’aumento del costo delle materie prime e del petrolio
L’aumento dei salari in altre zone del mondo (e con essi, ovviamente, il costo di manodopera)
La minor competenza dei lavoratori (soprattutto in ambiti come quello manufatturiero, dove gli italiani sanno essere delle autentiche eccellenze)
L’attuale situazione geopolitica, così instabile
Insomma, questo ‘controesodo’ appare una vera e propria manna dal cielo per il nostro paese: più aziende significa più posti di lavoro, più prodotto interno lordo, un’economia più in salute e un rilancio per l’intero sistema.  
Alla politica il compito di tutelare e proteggere queste scelte coraggiose, snellendo le burocrazie, fissando un giusto equilibrio salariale, tutelando lavoratori e imprenditori.
Per un sistema più equo che sappia fornire lavoro e benessere alle zone investite da questi nuovi ritorni a casa.

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