Da Cammello a Cammello

Tempo fa lessi una frase di uno dei tanti sceicchi arabi che ormai si muovono incontrastati nel mercato globale, comprando e investendo capitali in molte attività. 
La frase era la seguente: 
“Mio padre si muoveva in cammello, io giro in Mercedes, mio figlio andrà in Mercedes ma suo figlio probabilmente tornerà a usare il cammello.”

Ripensandoci dopo un po’ di tempo, l’ho trovata una frase profetica e attuale. Mi sorgono spontanee un paio di domande, a tal proposito:
Cosa stiamo lasciando alle future generazioni?
La storia si ripete?
Il modello di benessere che abbiamo costruito in molti anni è solo un breve periodo di tempo e un qualcosa di atipico nei processi storici?

Penso ai miei figli e agli adulti di domani: che mondo verrà consegnato loro?
Si prevedono meno risorse per un numero sempre crescente di persone, si proiettano indicazioni tutt’altro che positive. Sono preoccupato, certo, ma credo che questa possa essere per chi verrà dopo di noi un’occasione per stabilire nuovamente le priorità di una vita migliore, qualitativamente parlando: una vita meno effimera in un mondo più equilibrato, in cui ridistribuire la ricchezza possa portare ad un livellamento delle disuguaglianze in favore di una società più equa. 
Le conseguenze catastrofiche del mondo dei nostri padri (che ha avuto anche moltissimi aspetti positivi, chiariamoci) e l’idea che il solo paradigma possibile fosse quello hanno creato i grandi problemi del presente: ambiente depauperato, diseguaglianza, caos politico e sociale.
Mi auguro che i nostri nipoti non “torneranno al cammello” come annunciato dallo sceicco, ma affinchè questo accada dobbiamo impegnarci a fargli trovare un ambiente migliore, con molte opportunità, e soprattutto con una Visione a lungo termine piena di speranze.

È un augurio e spero, in fondo, anche una promessa per chi verrà dopo.

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