In quest’ultimo anno si è discusso molto attorno al tema della transizione ecologica, tanto che anche in Italia, dopo un intenso lavoro di mediazione politica, è nato un vero e proprio ministero guidato da Roberto Cingolani appositamente dedicato a questa nuova sfida che caratterizzerà i prossimi anni.

L’intero assetto geopolitico occidentale sembra aver compreso (almeno teoricamente) la necessità di ridurre l’impatto dei combustibili fossili, in particolare del carbone, in modo da abbassare le emissioni di CO2 così da rallentare (speriamo, fermare) l’ormai certo cambiamento climatico in parte già in atto nel nostro pianeta.

L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno promesso di azzerare le emissioni nette entro il 2050, la Cina entro il 2060. Nell’attesa che si compia questa transizione enorme, quanta anidride carbonica possiamo ancora effettivamente emettere in atmosfera senza compromettere definitivamente il nostro futuro?

Non è facile dirlo con certezza, eppure esistono molti strumenti a nostro favore.

Un buon indicatore da seguire è quello definito carbon budget, ovvero

Un bilancio di CO2 che l’umanità può ancora immettere in atmosfera prima di superare il limite di +1.5°C. 

Si tratta di un dato approssimativo e stimato che si aggira intorno a 310Gt di CO2. Quello è il limite: superandolo, le conseguenze potrebbero essere devastanti.

(Fonte: Fridays for Future Italia)

L’immagine del rubinetto pieno d’acqua che esonda perché non riesce più a contenerne è evocativa e corretta: le emissioni sono arrivate ad un livello tale che è necessario intervenire subito per dimezzarle, in modo da non surriscaldare troppo il pianeta nell’imminente futuro. 

Esiste un budget per tutte le cose e superarlo significa forzare la mano, rischiando di produrre squilibrio. La nostra vasca è piena e la misura è oramai colma.

I danni causati sono già moltissimi ed è fondamentale che ogni governo agisca nella stessa direzione per fermare questo processo che potrebbe diventare irreversibile.

Eppure, nonostante sia già evidente uno squilibrio climatico in atto, è spesso complicato comunicare alle persone la situazione che stiamo vivendo: è dunque necessario e fondamentale poter accedere a uno strumento così persuasivo come un bilancio di CO2.

Esso permette di quantificare il danno, di esporlo pubblicamente e farlo conoscere a chi ancora non sa, di istruire i giovani nelle scuole tramite un’educazione civica volta al rispetto dell’ambiente e alla necessità di una vita più green.

Basterà?

Non tutte le notizie sono negative, di questi tempi: le emissioni dell’ultimo anno sono scese rispetto a quelli precedenti “grazie” al periodo di immobilità globale dovuta al Covid-19. Non illudiamoci però: non basta una pandemia per ridurre l’inquinamento e la CO2. Servono azioni politiche mirate.

Anche in questo aspetto però le cose sembrano cambiare, magari lentamente ma verso la strada giusta: gli USA di Joe Biden sono rientrati negli Accordi sul Clima di Parigi, impegnandosi a dimezzare le emissioni, in una chiara direzione green di tutto il mandato, spinti anche dall’appoggio del socialista Bernie Sanders, grande sostenitore di un’economia più pulita e rispettosa dell’ambiente.

Il 2030 sarà (lo abbiamo già detto) l’anno decisivo ma il cammino che ci divide da questa data è breve: dovranno essere prese decisioni importanti per tutti noi.

Grazie al carbon budget si è indicativamente stimato che ci mancano poco più di sette anni e mezzo. Non è una grande notizia visto che sappiamo quanto il tempo passi velocemente e quanto la politica cambi rapidamente idea sulle questioni; tuttavia una buona notizia c’è: se iniziamo subito a mettere in pratica quanto già da anni molti scienziati professano inascoltati, siamo ancora in tempo.

Non sprechiamo questa enorme opportunità che si presenta di fronte a noi.

*L’Europa deve abbattere le emissioni climalteranti dell’80% entro il 2030, e del 100% entro il 2035, per rispettare gli Accordi sul clima di Parigi.

Call to action 

  • Il carbon budget è una risorsa che si dovrebbe utilizzare nelle scuole. Se sei una/un insegnante, proponila alla tua classe!
  • Cerca anche tu di ridurre, nel tuo piccolo, le emissioni. Ci sono tanti modi per farlo.
  • Parla di questo “bilancio di CO2” a chi ancora non lo conosce. Questa semplice mossa può essere decisiva per il futuro di tutti.

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