Chi ha paura della CO2

Ormai siamo bombardati di informazioni sull’anidride carbonica: la sua grande quantità in atmosfera comporta il sempre più citato global warming, il fenomeno globale che ci interesserà maggiormente nel nostro futuro prossimo (e che già ci coinvolge tuttora). 

Si sta tanto disquisendo su questo e non è facile fare un “piano di emissioni” senza toccare grandi interessi o ridimensionare una parte di produzione globale, eppure, qualcosa si sta lentamente muovendo.

Nuove regole, nuove idee…E noi di Mixcycling non siamo stati da meno nel proporre un’idea alternativa a livello industriale.

Vi parlo oggi di un progetto ambizioso: CO2 Storage, che mira nel suo piccolo ad allungare il “Ciclo del carbonio” sequestrando CO2 biogenica in modo da compensare, almeno in parte, alle emissioni di Carbonio Fossile emesso negli ultimi 100 anni.

Tale processo consente di “congelare” la massa vegetale delle materie prime provenienti da piante ed evita che avvenga il processo di ossiriduzione che la porterebbe ad emettere CO2

Detto così appare molto complicato. Vi assicuro che non lo è.

Fermiamoci un attimo prima e facciamo un breve ripasso sull’anidride carbonica.

Recentemente demonizzata, la CO2 è la base del processo fotosintetico da cui derivano vita vegetale vita animale sul nostro pianeta.

Equilibrare il quantitativo di questo gas nell’atmosfera è fondamentale per evitare i già citati cambiamenti climatici e l’uso di risorse fossili in grandi quantità negli ultimi cento anni ha di fatto modificato l’equilibrio dell’atmosfera e (conseguentemente) di interi ecosistemi.

Che cosa produce CO2?

  • Emessa dal respiro di tutto il regno animale come sottoprodotto
  • Prodotta durante qualsiasi tipo di combustione

Come si riduce la CO2?

  • Massa vegetale: maggiore è la quantità di massa vegetale maggiore è l’assorbimento di CO2, i vegetali con la fotosintesi la combinano in elementi di carbonio emettendo ossigeno e vapore acqueo
  • Evitando di utilizzare materiali fossili (derivati dal petrolio) e loro combustione
  • Limitando la massa animale 
  • Evitando la combustione delle masse vegetali

Che cosa facciamo, essenzialmente, in Mixcycling con la CO2?

Come precedentemente illustrato, realizziamo secondo processo brevettato composti a base di polimeri e di scarti di origine vegetale.

La percentuale di massa vegetale può andare da un minimo del 10% fino ad oltre il 70%.

Il processo Mixcycling per la parte di utilizzo di materie prime di origine vegetale di fatto “congela” la massa vegetale ed evita che avvenga il processo di ossiriduzione che la porterebbe ad emettere CO2.

Tanto più è lunga la shelf life del prodotto ottenuto con i blend Mixcycling, tanto più avrà valore l’effetto di sequestro di CO2. L’obiettivo è “congelare” la massa vegetale il più a lungo possibile prima che ne avvenga lo smaltimento e il conseguente rilascio in atmosfera.

Grazie a questo “sequestro” smaltiamo più lentamente e impattiamo notevolmente di meno sull’ambiente.

Fino a che il materiale non viene smaltito, la CO2 resta quindi “intrappolata” sotto forma di carbonio all’interno del materiale stesso. Il nostro obiettivo è quello di fare allungare il ciclo del carbonio sequestrando CO2 biogenica in modo da compensare, almeno in parte, alle emissioni di carbonio fossile degli ultimi cento anni.

Non è un obiettivo facile ma è una buona base (anche teorica) da cui partire: l’anidride carbonica esiste per natura e un ridimensionamento dell’uso in ambito industriale va programmato, nel frattempo è necessario utilizzare metodi alternativi come il nostro, che in qualche modo rallentino processi in parte inesorabili permettendo di guadagnare tempo, idee e prospettive per il futuro.

Call to action:

  • Un progetto ambizioso, su https://mixcycling.com/carbonstorage/
  • Chiediti come potresti, nella tua quotidianità, abbassare le tue emissioni di CO2 fossile
  • Tieniti informato sui vari dibattiti che si stanno creando su questo tema: sarà uno dei topic del futuro

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