Green New Deal

GREEN NEW DEAL. Tre parole che abbiamo sentito pronunciare spesso, negli ultimi tempi. Di che si tratta?

Recentemente è stato riproposto dal senatore democratico del Vermont Bernie Sanders, che con il suo animo da buon vecchio socialista ipotizzava un futuro più equo e più giusto a livello sociale e ambientale.

Da lì, molti politici (anche nostrani) hanno iniziato ad abusare un po’ troppo di questo concetto per molti ancora così vago: il Green New Deal (GND) è una sorta di “pacchetto di riforme” economiche e sociali stilato principalmente per far fronte all’emergenza climatica e alle enormi disuguaglianze sociali presenti nel pianeta.

Il nome del concetto, nato negli Usa, rimanda per somiglianza al pacchetto di riforme che il presidente americano F.D. Roosevelt intraprese per far fronte alla Grande Depressione Americana degli anni ’20. 

Un secolo dopo, l’idea di Roosevelt di un vero e proprio “piano” di risposta alla crisi trova un connubio ideale con l’emergenza climatica già in atto: alla prospettiva finanziaria infatti si aggiungono provvedimenti e investimenti atti a migliorare l’efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili, a favore di stati sempre più neutri sotto l’aspetto energetico. 

L’idea non è nuova, anche se Bernie Sanders, coadiuvato dalla rappresentante democratica alla Camera Alexandra Ocasio-Cortez, ha proposto già due anni fa un ipotetico piano d’investimento di ben 16,3 trilioni di dollari (16.300 miliardi di dollari), di cui circa 1.500 miliardi da dedicare direttamente alla generazione da fonti rinnovabili e 852 miliardi all’energia elettrica verde. 

Al di là delle singole proposte, c’è una cosa che va detta sul Green New Deal: ogni stato avrà bisogno di un pacchetto economico di questo tipo (in base alle necessità), ma è ormai evidente che questo mezzo deve diventare qualcosa di concreto e non solo uno slogan continuo per attirare l’attenzione. La decarbonizzazione infatti passa soprattutto attraverso investimenti che sappiano credere in energie alternative, inoltre sarebbe necessario dotare ogni singolo stato di un fondo economico per gestire eventuali emergenze naturali rapidamente. 

L’UE sta facendo passi avanti in questa direzione e in vista dei grandi obiettivi prefissati per il 2030: il Green New Deal Europeo vuole di fatto trasformare il nostro continente in un’economia moderna, con obiettivi ambiziosi:

  • Eliminazione, entro il 2050, di energia da fonti fossili
  • Crescita economica dissociata dall’uso delle risorse
  • Attenzione per le persone e i luoghi

Questi obiettivi necessitano appunto di un mezzo come il Green New Deal per essere promossi, finanziati e consolidati. È fondamentale uno sforzo collettivo di tutte le istituzioni per creare un pacchetto che sappia far fronte alle grandi emergenze del futuro: quella ambientale, ma anche quelle sociali ed economiche.

Solo così si potranno anticipare e prevenire, cosa che non si è fatta per la pandemia Covid in corso. Il futuro è tutto da scrivere, ma la sua realizzazione dipende dalla pianificazione dell’oggi e dagli strumenti messi in campo per far fronte al mondo che verrà.

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