Green FOMO

È tempo di cambiamento.

Le istanze ambientali si fanno sempre più pressanti in vari ambiti, soprattutto in quello industriale: le aziende, propense verso un’inevitabile ‘scatto evolutivo’, sono sempre più intenzionate ad ammodernarsi e a scegliere una strada più green e sostenibile.

Questa ‘rincorsa’ è sicuramente positiva, perché fa crescere un modo diverso di concepire l’impresa e la produzione ma, al tempo stesso, può anche creare degli squilibri nel breve e medio periodo. Infatti, proprio per questa ‘paura di perdere il treno, molte attività prendono decisioni affrettate e lo fanno con poca attenzione, rischiando di produrre dei danni soprattutto sul lungo periodo. È la foga del fare tutto e subito, senza ragionare e pianificare specifici interventi mirati, è la paura di perdersi qualcosa, “fear of missing out” appunto.


Correre dietro al green senza valutarne l’effettivo impatto industriale è, molto spesso un errore di valutazione produttiva: servono adeguate attrezzature e una progettazione idonea per soddisfare criteri di sostenibilità altrimenti difficilmente raggiungibili. Inoltre, serve anche un vero e proprio ‘apprendistato’ dei lavoratori, per abituarli a un modo di lavorare indubbiamente diverso da quello convenzionale.
Il processo di cambiamento, insomma, deve essere graduale e non immediato. Immaginate, ad esempio, una realtà produttiva che pesca i suoi clienti in un mercato molto convenzionale e legato a logiche standard di produzione: gli stessi clienti, in primis, andranno abituati a questo nuovo paradigma, a una nuova gamma di prodotti, probabilmente a prezzi leggermente più alti dovuti a costi di lavorazione maggiori.


Sono tutte operazioni legittime che però richiedono del tempo: passare dal giorno alla notte a un nuovo modo di lavorare implica delle scelte che – se drastiche – metterebbero a rischio i posti di lavoro, la collocazione sul mercato, l’intera struttura dell’azienda.
La parola d’ordine per arrivare preparati al cambiamento è formazione: attraverso un percorso guidato, infatti, ogni componente aziendale può abituarsi meglio alle novità in arrivo ed essere pronto ad accoglierle al meglio. La parola da evitare, invece, in tal senso è fretta: fretta di fare, fretta di aggiudicarsi nuove fette di mercato, fretta di innovare per innovare.
La ‘rincorsa’ al green è appena cominciata e coinvolgerà sempre più aziende nell’immediato futuro. Il futuro è già qui, ma necessita della giusta lungimiranza che provveda a costruire una struttura idonea per resistere ai grandi cambiamenti del domani.

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