Qual è secondo voi l’oggetto più diffuso ed utilizzato nella storia?

È una domanda a cui la maggior parte delle persone non sa dare una risposta, o se la dà è una risposta solitamente errata. 

Un aiuto? Stiamo parlando di un oggetto in grado di conservare sapori, odori e caratteristiche organolettiche dei prodotti che copre.

Mi riferisco indubbiamente al tappo. 

Fin dall’inizio della civiltà, il tappo ha rappresentato un compagno e un aiuto, un gingillo e una peculiarità in base alle circostanze nelle quali veniva esibito. 

Vi domanderete: c’è una “storia ufficiale del tappo” o un libro che raccolga tutta questa immensa ricchezza materiale e culturale?

È una domanda che ci siamo posti anch’io e mio fratello Amerigo un paio di anni fa, constatando assieme come non vi fossero, di fatto, libri specifici in materia.

La nostra storia familiare e lavorativa ci imponeva quindi una riflessione sul tema e abbiamo deciso di lanciare un’idea pratica di “libro storico sui tappi” che tracciasse le coordinate temporali di questo oggetto tanto conosciuto eppure così poco studiato e approfondito.

Insieme ci siamo recati dall’amico Giuseppe Cantele di Ronzani Editore, una casa editrice di Dueville (VI) di cui siamo soci e con la quale collaboriamo sottoponendo loro idee o progetti. Dopo un’attenta discussione in materia è uscito un progetto ambizioso che si è realizzato nel 2019, con l’uscita in libreria di Sapere di tappo. La vera storia dell’oggetto più usato al mondo, un volume bellissimo curato dallo scrittore Alessandro Zaltron e da Francesca Marchetto.

Il libro è una panoramica completa (in edizione illustrata) di un viaggio di ottomila anni attraverso il tempo e le civiltà che hanno popolato il mondo occidentale fino ai giorni nostri e coglie l’importanza di questo oggetto, che ha segnato inequivocabilmente l’evoluzione della cultura eno-gastronomica dell’uomo. 

Un grande riconoscimento di questo lavoro è stato il presentarlo l’8 Aprile 2019 a Verona, in occasione del Vinitaly (presentazione che ha visto la partecipazione straordinaria anche del nostro presidente della Regione Luca Zaia). 

A distanza di oltre due anni, Sapere di tappo è un progetto che ancora mi inorgoglisce e che sono felice di aver fatto iniziare tramite una semplice idea: è nato infatti dal desiderio di rendere giustizia a un oggetto talvolta “sottovalutato” o comunque apparentemente invisibile ai nostri occhi, eppure così centrale nella civiltà, dal Neolitico all’Età contemporanea.

La tecnologia muta sempre ma il concetto di innovazione, nel corso della Storia con la S maiuscola, è un concetto universale ed eterno: un’innovazione è qualcosa che permette all’essere umano di progredire, ampliando i propri confini intellettuali, migliorandone condizioni di vita.

Il tappo contiene dentro tutte queste peculiarità e le riassume; pertanto ci sembrava assurdo che non esistesse un’opera interamente dedicata a questo grande protagonista del nostro tempo e del tempo che verrà.

Come solo le grandi cose sanno fare, infatti, questo oggetto è destinato all’eternità a livello di immaginario collettivo: la nostra vita è cambiata da quando esso ha fatto il suo ingresso nella storia, immobilizzando odori e sapori, permettendo ai migliori di ritagliarsi un piccolo posto nelle nostre esperienze culinarie e gastronomiche del cuore e dell’anima.

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