Avete mai posto la vostra attenzione su un oggetto qualunque? Mi riferisco anche al più banale: una penna, una bottiglia, la sedia su cui vi sedete abitualmente. Questo grande universo di cose che ci circondano noi tendiamo ad osservarle per quello che sono, senza mai chiederci come potrebbero essere. Siamo talmente abituati a vederle così che il nostro sguardo su di esse è spesso monodirezionale: si apre cioè ad uno spazio unico di fronte a noi, che spesso non considera un’alterità di punti di vista, che non elabora visioni diverse ma si sofferma solo su strade conosciute e sicure.

Tendiamo a ripetere le nostre prospettive, senza accorgerci di quanto una concezione ampia del mondo e delle cose possa cambiarci dentro, a partire proprio dagli oggetti che ci circondano, i piccoli protagonisti della nostra quotidianità.

Questa breve parentesi retorica mi fa tornare in mente un episodio collegato ad un progetto del passato recente: Paperclock.

Nata da una mia idea e successivamente stampata ed edita dalla Ronzani Editore di Dueville, Paperclock è un particolarissimo disco orario dall’anima green. La riflessione parte da una mia (bizzarra) abitudine a segnare in agendine l’ora di arrivo in un parcheggio, al posto del disco orario. Era un mio modo divertente di cambiare punto di vista riguardo all’oggetto segnaletico: non più la concezione classica e statica del disco ma qualcosa di diverso. 

L’idea di partenza si è poi evoluta dunque in un vero e proprio progetto editoriale coadiuvato dall’attenta redazione della Ronzani Editore, che ha trasformato il mio piccolo cambio di prospettiva in qualcosa di pratico, bello esteticamente e utile. 

Ne è nata un’agendina/disco orario, preceduta da un breve manuale di guida ecologica atta a consigliare l’automobilista nel diventare più consapevole e nel ridurre il consumo di carburante (e di conseguenza le emissioni di CO2 nell’ambiente). Il testo inoltre è affiancato dalla traduzione inglese.

Il vero e proprio disco orario consiste in una serie di orologi illustrati che indicano le ore delle soste.

I messaggi che stanno alla base di Paperclock sono molteplici ma potrebbero essere riassunti nei seguenti punti:

  • Cambiare punto di vista sulle cose che ci circondano non è solo bello, ma anche essenziale, talvolta
  • Questo cambio porta con sé una miglioria, che trasforma gli oggetti rendendoli unici, diversi da come siamo abituati a vederlo
  • C’è poi una parte green del progetto che mi sta molto a cuore: non solo la breve e simpatica “guida per l’automobilista” ma anche una ecosostenibilità del libro/oggetto stesso, realizzato con l’uso di carta Favini Shiro Echo White, riciclata, biodegradabile e certificata dal Forest Stewardship Council (FSCTM) a zero emissioni all’interno, e carta Favini Crush Olive, prodotta con EKOenergia, senza OGM, contenente il 40% di riciclato post consumo e certificata dal Forest Stewardship Council (FSCTM) per la copertina.

Paperclock è uscita nel 2020 e racchiude dentro molti dei concetti che mi affascinano e che cerco di portare avanti quotidianamente in quello che faccio: è green perché rispetta l’ambiente, è affordable perché comunica subito il messaggio che vuole dare (senza troppi giri di parole), è innovativa perché esprime con prospettiva le potenzialità di un oggetto che credevamo catalogato in un certo “standard figurale”.

Unendo assieme agenda e disco orario, riempie di nuovi significati queste due cose semplicissime, che escono da questo gioco/fusione sotto una luce nuova.

Questa operazione può essere fatta su altri mille accessori del nostro quotidiano: basta un po’ di fantasia, basta vedere le cose diversamente ed essere animati da una curiosità che sappia raccogliere le sfide e abbia voglia di mettersi in discussione.

Sono molto felice di aver realizzato questa piccola agendina/oggetto, rendendola qualcosa di particolare e di bello da conservare anche semplicemente per puro gusto estetico.

Ma come guardare point of view, nella vita come nel lavoro?

Basterebbe osservare le cose come le osserva il mitico professor Keating nella scena celeberrima de L’attimo fuggente, sopra al banco di uno dei suoi studenti:

“Dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso, da qui.”

Call to action:

  • In qualsiasi ambito: cambia, ogni tanto, il tuo punto di vista. Farà bene a te e a chi ti circonda
  • Guarda un oggetto e pensa a come potrebbe essere concepito diversamente, a come lo faresti tu
  • Elimina la frase, trita e ritrita, del “si è sempre fatto così”: nulla vieta di poter cambiare, una volta ogni tanto. La novità è il sale della vita

PS, l’ho creato per hobby ma è pur sempre un oggetto in vendita! Mi permetto quindi di inserire un link per tutti gli “early adopter” che amano l’innovazione sostenibile BUY




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