Siamo giunti già al terzo atto di questo nuovo percorso, un percorso che si addentra nel linguaggio specifico della sostenibilità e del green, coi loro temi, le discussioni annesse, le sfide presenti e quelle future.

Nello scorso articolo mi sono soffermato velocemente su un concetto che vorrei riprendere e approfondire oggi in modo più dettagliato: la definizione di LCA, acronimo di Life Cycle Assessment (it. “valutazione del ciclo di vita”). Esso è, come già sottolineato, uno strumento utilizzato per analizzare l’impatto ambientale di un prodotto, di un’attività o di un processo lungo tutte le fasi del suo ciclo di vita. Riprendendo il motivo ispiratore del nostro logo, l’impronta aliena, ci avviciniamo ad un’idea che dovrebbe essere punto di partenza delle nostre riflessioni sull’ambiente, sulla produttività, sul nostro concetto di lifestyle: qual è il nostro impatto su ciò che ci circonda? Ma soprattutto, come misurarlo?

Servono necessariamente strumenti che sappiano indicarci i giusti valori da cui iniziare per migliorare ed uno di questi può essere proprio l’impatto LCA: esso è il modo più oggettivo di valutazione di impatto ambientale. L’applicazione sicura di un elemento di calcolo unico e condiviso dall’intera comunità non può che far allineare tutti alla ricerca di nuovi criteri, ad un’idea di innovazione e transizione pensata, concordata ed infine approvata da tutti. Utilizzare strumenti comuni è l’unico modo per mettersi d’accordo teoricamente e praticamente e a questo serve tale particolare modello di misurazione.

Nella mia esperienza lavorativa e quotidiana mi trovo spesso a confrontarmi e a discutere con molte persone ed aziende e ognuno porta il proprio punto di vista e la propria esperienza: c’è chi sostiene il 100% biodegradabile, chi dice di preferire la stessa percentuale in fonti rinnovabili, c’è chi dà il proprio appoggio al riciclato.

Ognuna di queste varie opzioni ha in sé una parte di risposta alla domanda, ogni strada ha aspetti positivi e negativi. Questo è un tratto comune a molte discussioni in vari ambiti: tante sono le opinioni, molte delle quali buonissime anche se in antitesi tra loro, il problema maggiore (spesso) è quello di trovare una sintesi delle varie istanze. Lo definirei, filosoficamente, un problema politico nel senso più antico del termine. 

Come mettere d’accordo tutti? Talvolta non bastano i buoni propositi o le intenzioni dei singoli, ciò di cui si necessita fortemente è un piano condiviso che sappia sintetizzare le varie proposte e le diverse anime. LCA ci aiuta in questa direzione poiché è un sistema oggettivo di valutazione dell’impatto, avvenuto a seguito di un’attenta analisi.  

Ciò che si fornisce ha dunque un valore preciso per ognuna di queste opzioni, facilitando la comprensione dei punti favorevoli e delle criticità, valutando cosa è più sostenibile e quindi operare delle scelte sensate.

Pensiamo adesso ad un futuro ipotetico, nel quale ogni consumatore potrà orientarsi grazie alla definizione specifica di LCA per ogni prodotto sul mercato: tale consumatore non rappresenterà più un semplice fruitore di un determinato prodotto ma saprà anche muoversi meglio, scegliendo magari in modo più coscienzioso, riflettendo sull’impatto effettivo che quel prodotto porta con sé e sull’effettiva impronta (ancora il logo) lasciata nell’acquistarlo.

Sarebbe certamente un punto di partenza eccezionale anche per molte realtà produttive, tuttavia è necessario ragionare praticamente e non solo teoricamente: c’è infatti un dark side anche nell’LCA e consiste nell’(attuale) onerosità delle spese da sostenere. Fare analisi su ogni articolo prodotto è costoso e non tutte le aziende sono disposte ad investire in questo genere di ricerca. 

Attraverso Mixcycling, la piccola startup nata nel Gennaio 2020 con l’obiettivo di accompagnare verso la transizione (realtà di cui vi ho anticipato qualcosa nell’articolo di apertura di questo blog e di cui parleremo dettagliatamente più avanti) sto lavorando ad un modo alternativo per calcolare LCA (che sarà poi certificato) in grado di determinare l’impatto della materia prima dalla culla al cancello. Questo nuovo metodo potrebbe rappresentare un primo determinante pilastro per una nuova visione e determinazione anche economiche di valorizzare il prodotto finito. (se vuoi ulteriori informazioni riguardo il progetto visita il sito Mixcycling.com)

Serviranno certamente strumenti più complessi in futuro ma stiamo lavorando per un’innovazione step by step e puntiamo per la metà del 2021 ad avere una modalità di calcolo funzionante che sappia definire con certezza l’impatto di ogni prodotto immesso sul mercato. Ogni azienda necessiterebbe di uno strumento simile per procedere sia alla transizione sia ad un ridimensionamento e ripensamento del piano industriale sulla base dell’impatto che il prodotto finito rappresenta.

Ovviamente non tutti la pensano così ma io credo fortemente (l’ho più volte ribadito in questi primi articoli) che l’idea di green non sia solo una visione filosofica e poetica della vita o un omaggio ad un ideale di esistenza utopico ma rappresenti una vera e propria istanza economica che porta benefici reali all’azienda nel suo complesso e ai singoli componenti del processo produttivo. Capirlo oggi vuol dire rendere il domani non solo più etico per molte aziende ma anche più produttivo e di qualità.

LCA è solo uno dei molteplici strumenti di conversione che possiamo utilizzare al fine di progredire nell’abbassamento dello spreco (e dei costi), nel complesso processo verso la transizione, in un’idea più sostenibile di produzione.

Talvolta questi strumenti appaiono a molti piccoli tasselli irrilevanti ma combinati assieme essi possono dare una svolta produttiva/etica/economica all’azienda nella quale vengono applicati e condivisi come nuovi mezzi per far fronte ai cambiamenti epocali a cui inevitabilmente le nostre realtà stanno andando incontro (molti dei quali visibili già nel nostro presente).

Concludendo, da questo articolo parte anche la “postilla” call to action, che sintetizza in tre azioni ciò che possiamo fare praticamente per rendere effettivo i contenuti appena letti. Non sono “compiti per casa” ma un modo semplice per ridefinire il concetto in forma effettiva, togliendolo dalla mera teoria e applicandolo alla nostra vita, alle nostre abitudini, al nostro contesto (argomento del prossimo pezzo).

Call to action:

-Fai mente locale su quali sono le tue modalità per definire l’effettiva sostenibilità di un prodotto.

-Informati via web su quali aziende, anche della tua zona, stanno adottando o iniziano a parlare e ad applicare il concetto di LCA.

-Se lavori in un contesto dove questo può essere applicato fatti promotore dell’utilizzo di questi sistemi, coinvolgi chi lavora intorno a te. Qualsiasi grado tu ricopra farai comunque buona impressione.

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